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Illumina la tua estate con la collezione Giardini di Masiero

Vista la recente ondata di alte temperature, è meglio prepararsi all’idea di una lunga estate calda.
Barbecue, cene all’aperto, momenti di relax a bordo piscina con un buon libro: la stagione del sole è finalmente entrata nel vivo ed è giunto il momento di mettere in ordine i nostri spazi esterni.

Se avete la fortuna di avere un patio, un balcone o un giardino, la giusta illuminazione vi permetterà di godervi l’aria fresca a qualsiasi ora del giorno e della notte. Che si tratti di mettere in risalto un particolare elemento o di conferire un tocco di vivacità a un’area salotto all’aperto, la giusta combinazione di lampade trasformerà il vostro spazio esterno in un’oasi magica, permettendovi di godere della calda brezza estiva anche dopo il tramonto.

Tee design by Valerio Cometti + V12Design - Collezione Giardini
Tee design by Valerio Cometti + V12Design – Collezione Giardini

La tendenza dominante degli ultimi anni è quella di ricreare il comfort degli interni anche negli ambienti esterni, per questo Masiero ha lanciato la collezione Giardini.

La caratteristica principale della collezione Cordea disegnata da Favaretto/Partners risiede nella trasversalità del prodotto. Disponibile in 6 finiture in caldi toni che richiamano i colori della natura, spaziando dal verde al celeste, fino ai toni neutri del color terra, tutti personalizzabili con una fascetta in gomma disponibile in 5 colori.

Cordea può essere utilizzata come elemento singolo, cosi come in composizioni di sospensioni che creano un giocoso decoro luminoso. In alternativa o in completamento sono disponibili anche le lampade a parete e la lampada da tavolo ricaricabile.

Cordea design by Favaretto/Partners – Collezione Giardini

Tee, disegnata da Valerio Cometti+V12Design è il prodotto perfetto per trasformare un’area all’aperto in un accogliente salotto, abbinando il piacevole tepore di una serata estiva a una luce calda, diffusa e non dominante.

In alternativa vari esemplari, con i loro profili eleganti, possono arricchire di fascino un’ampia terrazza, generando delle zone di luce soffusa che invitano gli ospiti a rilassarsi.

Tee design by Valerio Cometti + V12Design - Collezione Giardini
Tee design by Valerio Cometti + V12Design – Collezione Giardini

La collezione Drylight disegnata da Masiero Lab rientra nel concetto di Masiero di regalare emozione attraverso la luce.

Ispirata ai classici lampadari veneziani, realizzata in policarbonato è resistente agli agenti atmosferici e destinata a durare nel tempo, Drylight si adatta a qualsiasi tipologia di ambiente, dal patio in stile contemporaneo al giardino di casa, piuttosto che al bordo piscina.

Di giorno è un gioiello che adorna l’ambiente, di notte regala emozioni luminose grazie alla tecnologia RGB-White che permette la creazione di infiniti scenari luminosi, spaziando dal colore alle gradazioni di bianco.

Drylight design by Masiero Lab – Collezione Giardini

Autore dell’articolo
Alessia D’Alesio
Global Marketing & Communication Manager

L’interior design per Valerio Cometti

Valerio cosa ti ha ispirato nella creazione della collezione Tee? Da dove ha origine il suo nome?

Tee nasce dall’incontro dei miei personali valori come designer uniti a quelli dell’Azienda Masiero.
Come mia abitudine, volevo un designer elegante e duraturo perché non amo le “mode passeggere” e ritengo che il buon design debba saper invecchiare senza alcuna fretta. Inoltre volevo che le forme pulite e semplici che tanto amo, contenessero un grado di espressività ed emozione che riconosco al DNA Masiero e che ritenevo andasse offerto alla sua clientela.

Dal punto di vista della composizione del progetto, ho voluto perseguire geometrie estremamente pulite, usando delle primitive come cilindri e sfere raccordati da solidi di rivoluzione. Su questa base formale ho costruito un dialogo molto curato e paziente di proporzioni e poi ho voluto che la luce facesse vibrare le sfere che la contengono: delle sinuose increspature incise sul paralume si accendono quando attraversate dalla luce e creano un decoro misurato, ma ritengo molto attraente. Nel settore dell’illuminazione ritengo che debba sempre essere la luce la vera protagonista e per questo ho voluto fosse proprio la luce a rendere unico il progetto.

Un altro elemento che ha guidato lo sviluppo del progetto era il desiderio di poter costruire in modo quasi modulare una famiglia molto completa di apparecchi illuminanti. Quasi ogni spazio dell’architettura che le ospita può trovare una lampada TEE adatta. Il nome della collezione è forse un modo di non prendersi troppo sul serio, con un divertente ammiccamento alla forma del TEE usato nel gioco del golf, dalla forma così simile all’unione di raccordo e paralume in questa famiglia di lampade.

Quale percorso ha avuto il progetto? Ci sono stati cambiamenti/evoluzioni/stravolgimenti nel corso dello sviluppo?

Dal mio punto di vista, il progetto ha avuto un iter particolarmente lineare e piacevole, senza alcun trauma o scossone. Inizialmente avevamo elaborato tre famiglie differenti e quella che poi è divenuta la famiglia TEE colse subito l’interesse della Committenza.
Da quella prima approvazione è stato un susseguirsi di stimoli fra designer ed Azienda per far crescere la collezione e portarla a divenire quell’ampio abaco da interni e da esterni che oggi TEE è.
Il mio studio è particolarmente incline a seguire gli aspetti manifatturieri e tecnici dei progetti che disegniamo e perciò anche il dialogo con l’Ufficio Tecnico dell’Azienda, complici competenza e propensione al dialogo dei suoi componenti, è stato particolarmente piacevole e stimolante.

Puoi descriverci com’è avvenuta la scelta dei materiali, colori e finiture?

La scelta dei materiali è stata particolarmente lineare e legata alla funzione che dovevano esprimere, esattamente l’iter a noi più gradito.
L’impiego dello stampaggio rotazionale fu proposto per il paralume della collezione da esterni, consapevoli che le ondulazioni poste sull’esterno della superficie avrebbero costituito una sfida manifatturiera. Ne ottimizzammo da subito la geometria per agevolarne la stampabilità ed il resto è stato fatto dalla capacità dell’Ufficio Tecnico di Masiero e dal partner manifatturiero.

Per la collezione da interni, sono stati impiegati paralumi in vetro, per la maggior preziosità e valorizzazione della luce. Le montature, nelle tante configurazioni disponibili già dal lancio, sono in metallo, ma anche in questo caso dobbiamo ringraziare l’Azienda perché grazie alla grande capacità tecnica nelle finiture ci ha permesso di esprimere una palette preziosa, appagante, ma anche molto contemporanea.

In che modo, dal tuo punto di vista, questa collezione completa e rappresenta un’evoluzione del catalogo Masiero? Quali sono i suoi punti di forza sul piano commerciale?

Spero che il nostro contributo possa costituire un gradito arricchimento all’alfabeto progettuale Masiero. Sicuramente il nostro approccio basato su idee semplici, ma molto forti ed eseguite con estrema cura è gradito alle tante aziende con le quali collaboriamo perciò spero possa essere gradito anche alla clientela Masiero. Dal punto di vista commerciale, credo che non sia facile trovare già dal debutto una famiglia tanto articolata, ma ancor di più spero che la famiglia TEE possa dimostrare la sua estrema versatilità nel poter arredare tanto spazi minimali e moderni, quanto classici e decorati, passando per gli esterni, creando anche in giardino un’illuminazione curata ed appagante.

Se dovessi suggerirla ad architetti e interior designer, quali sono gli ambienti per cui questa collezione si presta meglio?

Mi sono preso molto tempo per rispondere a questa domanda, ma in completa e sincera onesta, osservando a lungo la collezione TEE, faccio davvero fatica ad immaginare degli ambienti nei quali esse non possa ben figurare. Il mix di forme pulite, quasi “timeless”, ma molto personali, finiture calde, ma anche molto contemporanee, garbata decorazione nella luce, ma senza mai diventare stucchevoli, credo possa sedurre una platea raffinata, ma molto ampia.

Dal punto di vista delle geometrie l’abaco di TEE, già dal lancio, è straordinariamente ricco, perciò un prescrittore può divertirsi con qualche piccolo punto luce a parete, oppure scatenarsi con imponenti lampadari, passando per installazioni pendenti degne di una hall di hotel.TEE è davvero un elegante alfabeto al servizio di architetti e interior designer.

Cosa definisce il tuo design?

Ci sono alcuni elementi caratteristici del nostro modo di fare design:

  • Crediamo molto nel “form enhances function”, che è un modo di legare la forma alla funzione, ma senza mai dimenticarne una certa poetica, una certa garbata sensualità, che regala ancor più valore emozionale alla funzione che viene espressa.
  • Amiamo le forme levigate e semplici e curiamo in modo ossessivo le proporzioni che le legano e connettono.
  • Cerchiamo di impiegare i materiali con molta autenticità’, evitando di scimmiottarli con texture e decorazioni: ogni materiale ha delle peculiarità e cerchiamo di rispettarle ed esaltarle progetto per progetto.
  • Avendo la fortuna di lavorare in decine di settori diversi, con aziende molto eterogenee fra di loro, crediamo molto nella forza della contaminazione e lasciamo che il nostro design si faccia arricchire da queste connessioni apparentemente lontane fra loro

Tutti questi valori sono manifestazioni dell’intenso desiderio di creare oggetti innovativi, ma soprattutto estremamente duraturi.

Quali aspetti ritieni essenziali nello sviluppo di un nuovo prodotto?

Nonostante l’estrema varietà di settori e tipologie di progetti sui quali lavoriamo ci sono alcuni capisaldi imprescindibili per la buona riuscita di un nuovo prodotto:

  • Avere un’idea forte in mente: idee deboli difficilmente migliorano durante lo sviluppo del progetto
  • Avere molto rispetto per la clientela tipo dell’Azienda committente
  • Avere molta familiarità con i materiali e le tecnologie impiegate per la nascita di un dato prodotto: solo in questo modo si è in grado di accompagnare il progetto da intuizione a rendering a prodotto industriale
  • Creare un dialogo intenso con l’Azienda committente

Non è semplice ideare un design di illuminazione che possa funzionare bene sia in interno che esterno. Quali sono stati i punti chiave di questo sviluppo?

È vero, è un risultato abbastanza inusuale che spero premi il progetto.
Ho la sensazione che abbiamo individuato un giusto equilibrio fra pulizia formale ed espressività decorativa, rendendo le lampade TEE davvero adatte ad una moltitudine di impieghi, di mood, di spazi e di ambienti.
Abbiamo perseguito un comportamento luminoso corretto ed equilibrato ed anche questo aspetto credo si dimostrerà vincente tanto all’interno quanto all’esterno. Devo confessare che mi piace molto l’idea di essere all’interno di uno spazio abitativo, ammirare un corpo illuminante a pochi passi da me e di vederne uno appartenente alla stessa famiglia posizionato in giardino, all’esterno: il solo pensiero mi dà la sensazione di un progetto architettonico nel quale interno ed esterno sono in equilibrio, in continuità e l’uso di lampade appartenenti alla stessa famiglia, come una parure, potrebbe solo rafforzare questa sensazione.

Cosa differenzia la versione da interno da quella da esterno?

Volutamente non ci sono differenze di forma, proprio perché volevo rafforzare un messaggio univoco e coerente fra l’interno e l’esterno di uno spazio abitativo. Le differenze sono principalmente nei materiali, polimero nei diffusori per gli esterni e prezioso vetro per gli interni e poi nella palette delle finiture, declinate per meglio esaltare il dialogo con il contesto.

Autore dell’articolo
Alessia D’Alesio
Global Marketing & Communication Manager

L’interior design per Favaretto/Partners

Francesco, cosa ti ha ispirato nella creazione di questa collezione? Da dove ha origine il naming?

Cordea nasce dal desiderio di reinterpretare la classica lampada industriale a testa lamellare in alluminio, in chiave contemporanea sotto il punto di vista estetico e materico, cercando quel quid in più “up to date” dato proprio dalla fettuccia chiamata, in dialetto veneto, Cordea.

Quale percorso ha avuto il progetto?

Cordea segna la mia prima collaborazione con Masiero e di fatto, dalla presentazione del progetto alla realizzazione, la collezione non ha avuto grossi cambiamenti estetico formali.

Puoi descriverci com’è avvenuta la scelta dei materiali, colori e finiture?

Abbiamo la consuetudine progettuale di far dialogare più materiali in un unico prodotto.
Per Cordea sono addirittura 3 i materiali.
Lamiera metallica tornita per il corpo luminante, plastica ad iniezione per la testa lamellare, e gomma o cuoio per la fascetta.

In che modo, dal tuo punto di vista, questa collezione completa e rappresenta un’evoluzione dell’offerta Masiero? Quali sono i suoi punti di forza sul piano commerciale?

Cordea è una collezione pensata sia per l’indoor che l’outdoor, grazie all’uso di finiture e materiali differenti tra le due versioni. Flessibile, trasversale e duttile, Cordea crea un trait d’union tra l’indoor e l’outdoor.

Se dovessi suggerirla ad architetti e interior designer, quali sono gli ambienti per cui questa collezione si presta meglio? 

Cordea nasce proprio dal mio desiderio di fare una collezione “total look “che possa ricoprire il maggior numero di spazi possibili facendo dialogare intero ed esterno come un unico spazio. Non c’è un ambiente meglio fittante rispetto ad un altro.

Francesco cosa definisce il design del tuo studio?

Il nostro approccio al design è sicuramente industriale, per quello mi piace definirmi un industrial designer. Ci piace coniugare la creatività con la parte tecnica.


Quali aspetti ritieni essenziali nello sviluppo di un nuovo prodotto?

Sicuramente per lo sviluppo di un prodotto il lavoro a quattro mani “studio/azienda” è quel quid in più che fa trasformare una buona idea in un ottimo prodotto. Per noi, se manca questa sinergia, non è proficuo iniziare una nuova collaborazione, e con Masiero ci siamo subito sentiti in sintonia.

Non è semplice ideare un design di illuminazione che possa funzionare bene sia in interno che esterno. Quali sono stati I punti chiave di questo sviluppo?

Non è facile perché a livello di certificazioni l’outdoor è molto stringente! Siamo partiti cercando si disegnare la più bella collezione di lampade per l’esterno per poi entrare all’ interno. Il risultato mi soddisfa molto…spero anche a voi!


Cosa differenzia la versione da interno da quella da esterno?

Esteticamente nulla ed il Challenge è stato proprio quello! Abbiamo voluto dare finiture differenti per l’interno e e cambiare il materiale della Cordea per soddisfare anche i clienti più esigenti e i contesti più preziosi.

Autore dell’articolo
Alessia D’Alesio
Global Marketing & Communication Manager

Lampadari personalizzati e modulabili: Raqam by Masiero

Nel rendere uno spazio veramente unico, l’utilizzo di lampadari personalizzati e di design può essere una vera svolta. Scopri una delle proposte più versatili ideate da Masiero.
Nasce dall’esigenza di rendere l’interior design un’espressione veramente personale del proprio gusto e della propria personalità, il sistema di illuminazione modulare Raqam, ideato da Marc Sadler, mescola con maestria uno stile decorativo alla massima personalizzazione dello spazio. 


Questo sistema illuminante è composto da sette moduli, infinitamente componibili tra di loro.
Con Raqam una volta individuato lo spazio da illuminare dovrai scegliere i moduli che comporranno la tua soluzione, definendo la disposizione dei moduli nello spazio.
Lo stesso modulo può dare vita a soluzioni differenti, essendo possibile scegliere l’inclinazione, le ripetizioni radiali, piuttosto che le ripetizioni in altezza, lunghezza e larghezza.

Inclinando i moduli in modo differente è possibile ottenere forme e misure varie, sia a soffitto che a parete.
L’estetica contemporanea ha evidenziato un bisogno viscerale di essere sé stessi in ogni ambito. Dalla moda all’arredo, dal proprio look alle scelte di vita, ogni dettaglio con cui ti presenti al mondo racconta il tuo vero io. 
Perché tutto questo non dovrebbe riflettersi anche nelle scelte di lighting design in casa piuttosto che nel mondo contract? Quando progetti l’illuminazione, la scelta di una lampada modulabile rende anche questo dettaglio una dichiarazione di stile. 

Autore dell’articolo
Alessia D’Alesio
Global Marketing & Communication Manager, Masiero

Come gestire l’illuminazione per hotel

Conoscere l’importanza dell’illuminazione per una struttura ricettiva e quali sono le tendenze che si sono imposte maggiormente nel settore, è essenziale per approcciare ad un progetto completo di illuminazione per hotel.

L’ospitalità è un mondo in continua evoluzione e, rispetto al passato, il cambiamento sembra essere diventato ancora più rapido, tanto che gli hotel e alberghi devono continuamente aggiornarsi, rinnovarsi, adattandosi ai cambiamenti in atto.
Un buon hotel deve essere in grado di far sentire l’ospite a proprio agio come a casa, con un’atmosfera avvolgente e ospitale.
L’illuminazione dell’hotel contribuisce in maniera significativa all’esperienza dell’ospite, non tanto per la funzione legata alla visibilità, quanto per le emozioni che è in grado di suscitare.

L’atmosfera che devi saper ricreare con le giuste luci deve essere accogliente, piacevole e funzionale, così da permettere agli ospiti di orientarsi facilmente e comodamente in ogni ambiente dell’hotel.

Ad esempio la hall di un hotel, spesso considerata un luogo di passaggio, un semplice transito per raggiungere le camere o altri ambienti della struttura, è in realtà uno spazio molto importante, in quanto fornisce la prima impressione della struttura, fa capire agli ospiti dove si trovano, il tono e la tipologia di hotel.

La luce sarà in grado di trasmettere esattamente l’immagine che l’hotel vuole dare ai suoi ospiti.
Perciò progettare una corretta illuminazione è fondamentale: a seconda dell’identità dell’hotel, è possibile scegliere di illuminare il banco della reception con una installazione scenografica, come nel caso del Vollee, oppure utilizzando una soluzione dalla forma più semplice ma comunque d’impatto, come nel caso del Libe.

Nelle zone comuni come una lounge è importante ricreare un’atmosfera intima e rilassante, pertanto la luce dovrà assicurare la giusta illuminazione senza essere troppo forte.
A livello stilistico si può osare in alcuni casi anche di lavorare con i contrasti, inserendo lampadari più classici come il Crek in contesti moderni.

Nelle stanze, invece, la luce deve assumere un ruolo più pratico ma flessibile. Bisognerà offrire la possibilità di regolarla in base alle proprie necessità. Adottare un sistema d’illuminazione che possa adeguarsi alle necessità dell’ospite, vuol dire permettergli di ricreare in maniera autonoma ed estemporanea l’atmosfera a lui più gradita. Iglù è perfetta grazie anche al sistema di dimerabilità, che consentirà all’ospite di regolare l’intensità della luce in base alle sue esigenze.

Nei corridoi, la luce deve essere funzionale ad identificare il percorso verso le camere, le scale, o l’accesso agli ascensori, perciò è necessario variare i livelli di illuminazione, spesso mescolando illuminazione tecnica con quella decorativa, al fine di assicurare la giusta illuminazione con anche una dose di design.
Iglù è una collezione trasversale, che trova la sua corretta applicazione anche nel caso di un corridoio di un hotel, potendo gestire la lunghezza dei cavi come più opportuno.

Autore dell’articolo
Alessia D’Alesio
Global Marketing & Communication Manager, Masiero

L’interior design per Junaid Khan

Caro Junaid, come nasce l’idea creativa alla base del progetto? 

L’idea è nata come con tutti i miei progetti dalla necessità di risolvere i problemi attuali e le problematiche con lo spazio e la sua personalità. 

Come ti prepari per lo sviluppo del progetto?

Attraverso la comprensione delle criticità, le aspirazioni del cliente e ciò che lo spazio ha bisogno da un punto di vista oggettivo, che potrebbe essere diverso dalla visione dei clienti. 

Quali sono gli aspetti che più influenzano le tue scelte? Lo spazio? La personalità del cliente?

Le scelte possono essere dettate dalla natura dello spazio con il quale si deve lavorare e da come si percepisce il medesimo, individuando i punti focali verso i quali vanno indirizzate le persone.

La personalità di un cliente di solito può anche influenzare le scelte e la direzione, ma l’obiettivo è che l’idea sia trasmessa in modo convincente affinchè il cliente la senta propria.

Come avviene la ricerca dei fornitori? Quali sono le caratteristiche fondamentali che devono avere? 

La mia ricerca si basa su due metodi, il primo sulla mia conoscenza dei prodotti di brand che ho visto fisicamente o attraverso cataloghi o web o materiale stampato. L’altro è dalla selezione metodica di marchi in base al loro design e successivamente in base alle dimensioni dei prodotti, per valutare se ci sono articoli che funzionano per il progetto in termini di stile e misure. A volte è una unione perfetta, come nel caso del progetto Marhaba. 

Qual è il ruolo dell’illuminazione nel tuo progetto? Quando scegli la luce?

L’illuminazione è un componente chiave in qualsiasi progetto ed in qualsiasi spazio.

E’ molto importante come viene illuminato uno spazio, l’illuminazione può enfatizzare un elemento architettonico o diventarlo. E’ quell’elemento che può cambiare l’atmosfera, creando dramma o tranquillità.

Non c’è una giusta metodologia per la selezione della luce, tuttavia io in genere preferisco aver già realizzato un layout dello spazio per iniziare la selezione di illuminazione.

Che tipo di rapporto hai con i tuoi fornitori? Li coinvolgi attivamente nel processo? In caso affermativo, in che misura? 

Di solito i rapporti con i fornitori sono molto stretti, anche con i commerciali per vedere le nuove collezioni.
In termini di coinvolgimento attivo dei fornitori, questo accade quando è già avvenuta una selezione e pertanto sono necessarie maggiori informazioni o nel caso in cui è necessario verificare se il prodotto può essere modificato in termini dimensionali per necessità del progetto.

Se dovessi condividere consigli sull’illuminazione con i tuoi colleghi, cosa suggeriresti?

Fare ricerca di brand che realizzano articoli di illuminazione unici che aiuterebbero ad esprimere il proprio linguaggio di design. Bisogna essere ben informati sulle collezioni attuali e in anticipo sui marchi in trend.

Se dovessi condividere consigli con i clienti finale, cosa suggeriresti di soppesare per i loro acquisti?

Il mio lavoro si basa su punti di messa a fuoco all’interno degli interni e le luci sono ponderate egualmente rispetto a caratteristiche principali dello spazio, mentre il vostro occhio è sempre attratto dagli oggetti più luminosi. 

Perché hai scelto Masiero? 

Masiero ha una bella collezione di prodotti di illuminazione unici con finiture di pregio e forme semplici, che hanno un impatto visivo immediato. 

Junaid Khan è laureato in Furniture design presso il London College of Furniture’ ed ha conseguito un Master in Manufacturing Engineering prima di lavorare nel design digitale e 3d. Nel 2009 ha fondato Bibi Interiors con il quale ha creato progetti di interni grazie ai quali è stato nominato per 6 premi internazionali di design da SBID e  dal Northern design awards.

Illuminazione di un ristorante, come gestire al meglio i punti luce

Stabilire l’illuminazione di un ristorante è uno dei passi cruciali per rendere l’ambiente unico e sofisticato. Segui i nostri consigli per valorizzare al meglio la sala e i tavoli. 

Chi sta raccogliendo le idee per arredare la sala di un ristorante dovrebbe sempre tenere a mente l’importanza delle luci. La loro posizione, l’intensità, la scelta di lampade e lampadari di design hanno un enorme impatto sull’allure complessiva dell’ambiente. 

Per individuare le lampade perfette per una sala di ristorante, bisogna tenere a mente diversi elementi e mescolarli con gusto nell’arredamento dell’intero ambiente. 

L’illuminotecnica, ovvero la scelta della posizione delle luci all’interno di uno spazio, fa parte della progettazione della sala ristorante sin dalle prime bozze. Per rinnovare un ambiente di ristorazione o crearlo da zero, pensare alle luci è indispensabile. 

Bisogna tenere a mente tre elementi fondamentali: 

• lo stile dell’arredamento generale; 
• l’atmosfera che si vuole dare al ristorante; 
• l’effettiva funzionalità delle lampade scelte. 

Se è vero che la sala di un ristorante necessita di un’atmosfera accogliente e a volte romantica, è altrettanto vero che i commensali hanno bisogno di una luce funzionale per godere dei piatti che gli verranno serviti. 

Attenzione quindi a non lasciare l’illuminazione di un ristorante interamente alle luci d’ambiente, quelle soffuse che creano atmosfera. Importantissimo è invece avere anche delle luci dirette come lampade a sospensione su ogni tavolo, per consentire momenti di convivialità tra i commensali. 

Nel momento in cui si stabiliscono le idee per arredare la sala ristorante, individuare i punti di ingresso della luce naturale e il grado di esposizione dell’ambiente è utile per diversi motivi. La luce naturale può essere sfruttata in alcune ore del giorno, soprattutto se il ristorante gode di ampie vetrate e di un bel panorama, mentre in altre situazioni andrebbe schermata, con tende oscuranti o stoffe impalpabili in base all’atmosfera che si vuole creare. 

Là dove invece la luce naturale è carente, l’illuminazione del ristorante diventa ancora più importante. Chi crea il progetto della sala ristorante dovrà prevedere diverse lampade e lampadari per permettere un ambiente illuminato e accogliente ai commensali di ogni tavolo. 

Una bellissima idea per l’illuminazione del ristorante sono i lampadari, grandi o piccoli oppure multipli. Sceglierli in armonia con le altre idee di arredamento permetterà di avere un ambiente armonico ed elegante. 

Per esempio, in una sala ristorante dallo stile contemporaneo con dettagli dorati starà benissimo la sospensione Honicè, sia sul bancone bar che sui singoli tavoli. La forma lineare del telaio in metallo verniciato in un elegante oro opaco è resa preziosa dalle lastre in onice naturale che fungono da diffusore. 

Le Cupole, caratterizzate da un design essenziale ma rese uniche dalla doppia finitura interna/esterna, saranno la scelta ottimale per le zone comuni di ristoranti dalle grandi superfici.

Un ristorante dal gusto glam potrà essere perfettamente illuminato da Posy, che con la sua forma minimale e raffinata illumina elegantemente i tavoli.

Autore dell’articolo
Alessia D’Alesio
Global Marketing & Communication Manager, Masiero

L’interior design per Sanjyt Syngh

Caro Saniyt, come nasce l’idea creativa di un progetto?

Credo nello scrivere storie basate sui brief dei clienti. Io non ripeto mai concepts né dettagli. Ogni spazio deve essere disegnato, non ne esiste un altro che possa avere gli stessi elementi.
Non mi definisco un designer. Sono più un interprete. Cerco sempre di immedesimarmi nelle persone che dovranno vivere lo spazio e pensare a come vorrebbero sentirsi. Un ambiente dovrebbe sempre riflettere la natura di chi lo vive.

Come prepari lo sviluppo di un progetto?

Cerco di dettagliare ogni millimetro prima che il progetto venga realizzato. Questo crea una base solida per lo sviluppo e diminuisce le possibilità di sgraditi inconvenienti in corso di realizzazione.

Quali sono gli aspetti che influenzano maggiormente le tue scelte? Lo spazio? La personalità del cliente?

Abbiamo sentito molto riguardo l’androginia nel fashion ma non così tanto nell’interior design. C’è solo una regola che seguo quando disegno uno spazio. Lo spazio non ha un genere definito, salvo avere necessità specifiche. Il design per me è molto personale. E’ espressione del proprio gusto. Se non genera conversazione, non è design. Questo non significa necessariamente che debba essere all’avanguardia. Deve avere una storia. Molto del design è story-telling. Ma la teoria deve essere realizzabile. La bellezza vive nei dettagli. E’ sempre quel qualcosa in più che mi da soddisfazione.

Io credo in due regole cardine:

Puntare in alto o lasciar perdere.

Aspetta, abbiamo già deciso di provarci? Allora facciamolo in grande! Se ami il glam, allora sarà glam. Abbraccia la grandezza. E’ una cosa in cui ho sempre creduto anche prima del Covid e adesso che ci stiamo adattando ad una nuova normalità è diventato ancora più importante.

L’arte è necessaria.

Cos’è uno spazio senza arte? L’arte è story-telling. Non deve necessariamente armonizzarsi con l’ambiente circostante. Io penso che bisogna assumersi il rischio, mescolare le ere. L’arte non solo porta vita in una stanza ma aggiunge colore e ispirazione. Costruisce un ambiente di vita sicuro.

Come avviene la ricerca dei fornitori? Quali sono le caratteristiche principali che devono avere?

Questo aspetto è fondamentale per il progetto. Scegliamo i fornitori in base allo stile del progetto.

Quale è il ruolo della luce nei tuoi progetti? Quando scegli l’illuminazione?

Senza dubbio l’illuminazione è uno degli elementi chiave in ogni spazio che disegno. Sostanzialmente è il protagonista. Scelgo gli elementi illuminanti molto presto nel processo di design.

Che tipo di relazione hai con i tuoi fornitori? Li coinvolgi attivamente nel processo? In caso affermativo, come?

Suggerirei di far rispondere ai fornitori alla prima parte di questa domanda! Scherzo naturalmente!
È importantissimo mantenere una relazione sana con I fornitori. Sono un elemento importante di ogni progetto.
È fondamentale coinvolgerli nel processo. Loro conoscono i propri prodotti meglio di chiunque altro. Credo sia fondamentale fidarsi di loro. Noi condividiamo un brief ed un piano di lavoro con i nostri fornitori e aspettiamo loro per la definizione dei prodotti giusti. So che li faccio lavorare finché non trovo il prodotto corretto!

Se dovessi condividere un suggerimento con un tuo collega riguardo l’illuminazione decorativa, cosa suggeriresti?

L’illuminazione decorativa è parte integrante di qualsiasi spazio, e nella maggior parte dei casi è un aspetto secondario. Io suggerirei di scegliere l’illuminazione decorativa mentre si progetta lo spazio. Questo non solo ti aiuterà nella gestione del budget ma anche nel mantenere il giusto equilibrio del progetto.

Se dovessi condividere un suggerimento con un cliente finale, cosa gli suggeriresti di valutare per i suoi acquisti? 

Insisterei per finalizzare il budget prima dell’inizio del progetto. Questo aiuterebbe a distribuirlo dando equilibrio nel disegno dello spazio. Insisterei nell’allocare budget adeguato per l’illuminazione e per l’arte.

Perché hai scelto Masiero?

Ricordo di aver visto le Nappe al Salone del Mobile del 2019 e mi sono immediatamente innamorato di loro! Sapevo che volevo renderle protagoniste di un importante progetto sul quale stavo lavorando. Non volevo utilizzarle come elemento singolo perché sono convinto che la loro peculiarità si esprima al meglio con le multiple.

Farm 21 è un agriturismo adibito a casa vacanze immerso tra le fattorie di Rajokri, Nuova Delhi. L’area del sito è di 48000 piedi quadrati, con un’area edificabile di 19000 piedi quadrati.

Sanjyt Syngh è il fondatore, titolare e direttore creativo della sua azienda. La società è basata a Nuova Delhi e si occupa della progettazione di spazi di lusso. Dopo aver vinto una serie di prestigiosi premi indiani, Sanjyt è stato nominato per tre volte all’interno della classifica mondiale dei Top 100 interior designers, nel 2016, 2018 e 2020. 

Press Clippings

Masiero conferma la sua presenza sulla stampa internazionale di settore, ottenendo visibilità sulle testate nazionali ed estere. Partendo dall’Italia fino ad arrivare all’estremo oriente, le novità Masiero sono apprezzate dalle principali redazioni, che ringraziamo calorosamente per l’attenzione nei nostri confronti.

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